CENNI STORICI

Secondo alcuni storici, Venasca avrebbe origini preromane: lo comprovano il raffronto con numerosi omonimi iberici e provenzali; e lo stesso nome è legato a quello personale ligure "Vennus" o "Venna". Venasca seguì le sorti dei Liguri o Celto-Liguri, che abitavano la pianura e le valli cuneesi, e che avevano come capitale "Augusta Bagiennorum" (Bene Vagienna), i quali vennero sopraffatti dai Romani, sotto Augusto, nel 15 a.C.

 

Centro storico di Venasca

Con la caduta dell'impero, pur essendo situata su un territorio di confine, non fu particolarmente interessata alle invasioni da parte dei vicini barbari della Gallia. Attorno al X secolo, i territori furono sottoposti a saccheggi da parte dei saraceni che avevano base nella baia di Frassinet vicino a Nizza, ancora oggi, ne sono testimonianza le numerose “Baie" della media ed alta valle, rievocazioni storiche della cacciata dei saraceni, manifestazioni tipiche di folklore e tradizioni ancora vive ed ampiamente radicate.

 

A cavallo dell'anno 1000 il paese fu sotto la giurisdizione del vescovo-conte di Torino, e successivamente fu feudo dei Conti di Verzuolo, un ramo dei quali si chiamò Venasca, che nel 1172 si sottomisero ai Marchesi di Saluzzo. Attorno al 1600 passò sotto il dominio dei Savoia, che lo diedero in feudo prima ai Paillard (1601) e successivamente ai Porporato nel 1622.

 

Nei luoghi attorno a Venasca nel 1744 si svolse una battaglia tra truppe francesi e truppe sabaude e nel 1799 tra Francesi e Imperiali, sotto l'impero Napoleonico divenne capo-cantone, sede del giudice di pace, di una brigata di gendarmi, ufficio del registro e ufficio postale.


Venasca fin dal 1400 fu sede di un importante mercato settimanale di riferimento per tutta la bassa Valle Varaita. Attorno alla prima metà del Cinquecento Venasca fu uno dei più importanti centri per la lavorazione del ferro ricavato dalle miniere dell'alta valle.

Nel 1700 si sviluppò un fiorente commercio della tela e l'industria della seta. La filanda situata all'interno del concentrico, analogamente ad altre nella zona, cessò la sua attività alla fine del 1800.

Nel 1944 (11 agosto) l'abitato fu oggetto di rappresaglia da parte delle milizie nazi-fasciste che appiccarono il fuoco a gran parte delle case del paese. Viene ancora oggi ricordato come una delle giornate più tragiche, ma che fortunatamente si limitò a coinvolgere solo gli edifici e non la popolazione, come invece accadde in alcuni pesi vicini, in particolare in località Ceretto di Costigliole Saluzzo dove il 5 gennaio 1944, 27 civili innocenti, rastrellati nei campi e nelle case, furono trucidati dai nazi-fascisti nella piazzetta della frazione.

 

A seguito di questi eventi e della reazione che la cittadinanza seppe fornire, il Comune di Venasca è stato insignito della Medaglia d'argento al merito civile con la seguente motivazione: "Centro nevralgico della guerra di Liberazione valligiana subì saccheggi, rastrellamenti e feroci rappresaglie da parte delle truppe tedesche, che provocarono la morte di alcuni abitanti e l'incendio di numerosi edifici. La popolazione seppe reagire agli orrori della guerra, affrontando la difficile opera di ricostruzione morale e materiale. Nobile esempio di spirito di sacrificio e amor patrio."

 

Venasca insignita della Medaglia d'argento al merito civile

 

 

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